“C’è un mondo di creature anche nella più piccola porzione di materia”
G.W. Leibniz
La Gorgona la vedevo dalla finestra di casa, dritta di fronte, immobile. Era l’isola a guardarmi, un disegno perfetto, come un bacio perugina adagiato sull’orlo ultimo del mare. A volte nascosta dalla foschia chiara e luminosa che spesso avvolge Livorno in alcune mattine estive, Gorgona era un punto fisso, un luogo a cui volgersi, una forma familiare e sconosciuta che chiamava una parte profonda di me.
L’isola è un carcere, fatto di esseri umani che stanno scontando una pena.
Quando lessi l’articolo sulla chiusura del mattatoio presente sull’isola, pensai che anche da lontano, l’energia benefica di quel luogo doveva irradiarsi tutt’intorno in un movimento infinito dal mare alla terra e viceversa.
Anche oggi Gorgona è l’isola dove la natura, come una Dea benevola agisce e salva, riducendo le distanze tra le specie ed infondendo la capacità di restare umani. Il progetto fotografico con una serie di immagini costituite dai ritratti dei detenuti, degli animali e del paesaggio, vuole mettere in evidenza il labile confine tra questi attraverso Physis, Natura, attraverso cui l’uomo si libera, fondendosi con essa.
L’anima in questa isola non è disgiunta dalla dimensione platonica come avviene sulla terraferma perchè la benevolenza è infusa dal luogo che con la sua bellezza pone l’uomo in uno stato di passività, rendendolo docile. L’ambiente naturale diventa spazio affettivo, pervaso da una forza capace di imprimere qualcosa nell’animo, qualcosa che agisce nel profondo.
J.Hillman diceva che la distruzione ecologica che caratterizza il nostro periodo storico è la testimonianza di un cattivo rapporto dell’uomo moderno con la natura e che gli effetti si riversano sulla psiche collettiva. «Se c’è un’Anima del Mondo e noi ne facciamo parte, allora ciò che accade nell’anima esterna accade anche a noi»
L’indagine su questa isola, che tutto avvolge e da cui l’uomo non può uscire, vuole mettere in luce questa unione tra spirito e natura e cercare un accesso alla verità, immaginando che la natura lavori profondamente con la nostra anima, permettendoci di dare sfogo alla parte migliore di noi e concedendo una possibilità salvifica a chi la sa ascoltare.
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